imageIl piano Ue in tredici punti

Ecco in estrema sintesi cosa prevedono i 13 punti

1) Rafforzamento in tempi brevi delle missioni Triton e Poseidon con almeno il raddoppio delle risorse finanziarie a disposizione e l’aumento dei mezzi utilizzati, nonché un ampliamento del raggio di azione;

2) Smantellamento della rete di trafficanti di esseri umani, sequestro dei loro beni e loro processo:

3) Identificazione, cattura e distruzione sistematica delle imbarcazioni utilizzate dai trafficanti. A questo scopo l’Alto rappresentante Ue dovrà immediatamente iniziare a preparare una missione Pesd in accordo con la legge internazionale, ovvero sotto l’ombrello Onu;

4) ‘Europol’ avrà il compito di combattere le attività dei trafficanti su internet;

5) Incremento della cooperazione con Tunisia, Egitto, Mali, Niger e altri Paesi per monitorare e controllare flussi di migranti e rifugiati prima che arrivino sulle coste del Mediterraneo;

6) Invio in questi Paesi di personale Ue per raccogliere informazioni sui flussi dei migranti e cooperare con le autorità locali;

7) Lavoro con i partner regionali per incrementare le loro capacità di controllo delle frontiere e di gestione di operazioni di ricerca e soccorso;

8) Lancio di un programma regionale di sviluppo e protezione per le aree del Nord Africa e del Corno d’Africa;

9) Attivazione di tutti gli strumenti possibili per incentivare il rimpatrio o comunque il rientro degli migranti ‘economici’ irregolari;

10) Messa a punto di un programma di rimpatri ‘rapidi’ dei migranti irregolari coordinato da Frontex e focalizzato sui Paesi Ue ‘di frontiera’;

11) Avvio di un progetto pilota per la ridistribuzione di almeno 5000 richiedenti asilo in vari Paesi su base volontaria;

12) Incremento degli aiuti di emergenza ai Paesi di frontiera e esame delle opzioni per organizzare, in casi di emergenza, la ridistribuzione dei migranti tra Paesi Ue;

13) Invio di personale dell’agenzia europea per l’asilo de Paesi di arrivo de richiedenti al fine di contribuire all’esame delle loro domande, ma anche alla loro identificazione attraverso le impronte digitali.

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